Descrizioni dei lavori

Ciclo delle "Fluxus":
Fluxus è un progetto che vive su you tube e che prevede la realizzazione di una sequenza di immagini a tema,su una base musicale.
Il materiale che lo compone è in parte creato da me (disegni, fotografie,filmati,elaborazioni digitali) ed in parte creato da altri.
Vuole essere quindi, un modo come un altro per comunicare, anche attraverso la reinterpretazione delle immagini.
Le immagini infatti, quando vengono rese pubbliche e vengono assimilate da un fruitore, assumono una nuova fisionomia. Per questo motivo Fluxus entra in polemica con il principio del copyright, inteso come modello di privatizzazione delle idee.
Anche per questo motivo, Fluxus è a disposizione di tutti: chiunque può usarlo e manipolarlo a proprio piacimento.
Un modo come un altro per estendere la comunicazione, anche attraverso la rimanipolazione delle immagini.
Anche in questo modo circolano le idee: idee libere in mezzo a gente libera.
Fino ad ora ne sono stati fatti quattro: sulla morte, sulla guerra, sulla vita, sul caos mediatico.

Ciclo delle "Flowers":
ciclo di fotografie elaborate al computer e stampate su tela, su cui si interviene con la terra o con la sabbia, data liberamente con le mani.
E' un progetto che prevede la coesistenza forzata di tre forme di espressione: il fiore, come simbolo romantico, emozionale, contrapposto alla fredda razionalità di simboli e segni grafici.
Al tutto si sovrappone la terra data liberamente con le mani a rappresentare un impulso, un "non linguaggio".

Ciclo delle "Terre":
Ancora la terra, elemento da me molto amato, che viene questa volta lavorata su una tavola preparata e colorata di rosso.
E' un continuo rimando tra ciò che è spirituale e ciò che è materiale: il rosso come sangue e come spirito, la terra come materia e come "madre". Talvolta queste tavole sono anche incise con un bulino. E questo è forse il momento più aggressivo del lavoro.



    Atti vandalici

Dopo aver realizzato dei disegni a penna (intesi come serie di segni costruttori di immagini) su un semplice foglio A4 , li ho passati allo scanner e portati a computer. Una volta digitalizzati, li ho fatti stampare su tela.

A questo punto ciò che avevo davanti non era più un mio disegno, ma la “memoria” di esso, a cui si sovrappongono nuovi “segni” reali, intesi però come sfregio, insulto, atto vandalico